Le detrazioni per le spese universitarie rappresentano un ottimo strumento per ottenere una riduzione sulle tasse da pagare. Vengono riconosciute nel 730 del 2024 e valgono per le spese relative al 2023.
In questa guida approfondiremo prima di tutto cosa dice la normativa riguardante le spese universitarie detraibili. Risponderemo poi alle domande più frequenti tra gli studenti delle università telematiche: in molti ad esempio si domandano se la detrazione delle spese universitarie valga anche per loro oppure no.
In conclusione, forniremo un aiuto pratico relativo alla compilazione del modello 730 per le spese universitarie, indicando le sezioni corrette da riempire per ottenere in questo modo l’agognato “sconto”.
Detrazioni per spese universitarie: cosa dice la normativa
La normativa che disciplina la detrazione delle spese per i corsi universitari fa riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986, n. 917, e al Testo Unico sulle Imposte sui Redditi. Entrambi sono integrati dalla recente riforma fiscale valida per quest’anno.
Nel testo si legge che le detrazioni delle spese sostenute per frequentare i corsi universitari si possono considerare degli sconti sull’imposta lorda IRPEF. Lo sconto, riconosciuto nella dichiarazione dei redditi, è pari nella misura del 19%.
La detrazione del 19% è valida per tutte le università riconosciute dal MIUR, sia quelle statali che quelle non statali (ovvero le private), con un distinguo però: per le università statali non sono previsti limiti alla spesa detraibile, mentre per le università private esistono dei limiti massimi alla spesa detraibile che variano in base all’area disciplinare del corso e alla zona geografica dove è situato l’ateneo.
La tabella 2024 dei limiti massimi alla spesa detraibile per le università private è la seguente:
AREA DISCIPLINARE | NORD | CENTRO | SUD E ISOLE |
---|---|---|---|
Medica | 3.900 € | 3.100 € | 2.900 € |
Sanitaria | 3.900 € | 2.900 € | 2.700 € |
Scientifico-tecnologica | 3.700 € | 2.900 € | 2.600 € |
Umanistico-sociale | 3.200 € | 2.800 € | 2.500 € |
Ai fini di questa distinzione, le zone geografiche sono state così individuate:
- Nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna
- Centro: Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio
- Sud e Isole: Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
Ora, dopo aver dato una panoramica a grandi linee su cosa sono le spese universitarie detraibili secondo la normativa vigente, entriamo maggiormente nel dettaglio rispondendo ad alcune delle domande più frequenti sull’argomento.
Detrazioni per spese universitarie: rientrano anche le telematiche?
Chiariamo subito le cose: le detrazioni per le spese universitarie riguardano anche le università telematiche. Questo perché sono atenei riconosciuti dal MIUR di natura privata.
Per questo, anche gli studenti delle università telematiche hanno diritto alla detrazione del 19% sulle tasse universitarie, rispettando però i limiti massimi alla spesa detraibile previsti per le università private, che abbiamo visto qui sopra.
Ricordiamo che le università online riconosciute dal MIUR sono in tutto 11 e nello specifico sono:
- Università Telematica Guglielmo Marconi
- Università Telematica eCampus
- Università Telematica San Raffaele Roma
- Università Telematica Mercatorum
- Università Telematica Internazionale Uninettuno
- Università Telematica Unitelma Sapienza
- Università Telematica Pegaso
- Università Telematica IUL
- Università Telematica Giustino Fortunato
- Università Telematica Leonardo Da Vinci
- Università Telematica Niccolò Cusano
Gli studenti iscritti a uno dei Corsi di Laurea Online delle università presenti nell’elenco qui sopra hanno dunque diritto alla detrazione delle spese universitarie. Nel paragrafo successivo spiegheremo quali sono queste spese.
Quali spese universitarie sono detraibili?
Le spese universitarie detraibili sono quelli riferite a questi tipi di corsi:
- Corsi di istruzione universitaria
- Corsi universitari di specializzazione
- Corsi di perfezionamento
- Master universitari
- Corsi di dottorato di ricerca
- Istituti tecnici superiori (ITS) in quanto equiparati alle spese universitarie
- Corsi istituiti presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati
Nello specifico, la detrazione vale sia per le spese relative alle tasse di immatricolazione e iscrizione (gli studenti fuori corso non fanno eccezione), che per le tasse extra per laurea ed esami di profitto, per la partecipazione ai test d’ingresso, per la frequenza ai TFA (acronimo per Tirocini Formativi Attivi), ma anche per la frequenza di corsi formativi accademici o universitari per diventare docenti.
A questo proposito, è importante sottolineare che quest’anno la detrazione vale per le spese sostenute nel 2023, indipendentemente se riferite o meno a più anni.
Quali sono invece le spese universitarie non detraibili? Purtroppo non è possibile portare in detrazione tutti i costi legati alla vita universitaria. Nello specifico, le spese non detraibili sono quelle sostenute per:
- l’iscrizione a istituti musicali privati
- contributi ai fini del riconoscimento della laurea conseguita all’estero
- l’acquisto di libri scolastici, vitto e alloggio, viaggi ferroviari, strumenti musicali e cancelleria
- la frequenza di una scuola privata di danza all’estero professionale
Prima di proseguire, chiariamo che le spese universitarie sono detraibili sia per sé stessi che per i propri genitori, a patto però che chi beneficia delle spese sostenute dai propri familiari sia considerato a carico.
Per essere considerato a carico dei propri genitori, lo studente universitario non deve aver percepito un reddito superiore a 4.000 euro se ha meno di 24 anni, o di 2.840,52 euro se ha più di 24 anni.
Le spese per i master universitari sono detraibili?
Come abbiamo già anticipato, la risposta è sì: anche le spese effettuate per partecipare ai master universitari di primo e secondo grado sono detraibili.
Anche in questo caso la detrazione è pari al 19% e se per gli atenei statali non ci sono limiti massimi alla spesa detraibile, discorso diverso è per le università private (e quindi anche per le telematiche che ne fanno parte), dove i limiti massimi alla spesa detraibile per i master sono i seguenti:
- Nord: 3.900 €
- Centro: 3.100 €
- Sud e Isole: 2.900 €
Gli studenti dei Master Online offerti dalle Università Telematiche, quindi, possono detrarre il 19% delle spese sostenute per l’iscrizione, rispettando però questi massimali.
Dopo aver fatto quindi chiarezza su quali sono le spese universitarie detraibili e quali no, analizzando anche il caso specifico dei master universitari, nel prossimo e ultimo capitolo spiegheremo come inserirle nel modello 730 della dichiarazione dei redditi.
Dove vanno inserite le spese universitarie nel 730?
Per rispondere a questa ultima domanda, va prima fatta una distinzione.
Se ci si affida al modello 730 pre-compilato, è l’Agenzia delle Entrate stessa a riportare in automatico le detrazioni spettanti. Ciò significa quindi che non bisogna né cercare né provare a indovinare dove sia lo spazio dedicato.
Se invece la scelta ricade sul modello 730 ordinario, le spese universitarie detraibili vanno inserite nelle sezioni da E8 a E10.
In alcuni casi, infine, può capitare che anziché il 730 si debba presentare il modello Redditi Persone fisiche, quello cioè riguardante la dichiarazione dei redditi dei lavoratori autonomi. Nel caso specifico, le sezioni di riferimento sono quelle che vanno da RP8 a RP13.
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