Quello della violenza contro le donne è un tema che purtroppo è ancora all’ordine del giorno, per questo motivo lo scorso 27 novembre si è tenuto un convegno presso l’Università eCampus dal titolo “Violenza contro le donne e immigrazione: nuove prospettive giuridiche, psicologiche e sociologiche” in cui hanno preso parte professori e studenti dei Corsi di Studi di Giurisprudenza, di Scienze e tecniche psicologiche, di Scienze dell’educazione e della Formazione e della Lauree Magistrali in Psicologia e Scienze Pedagogiche.
L’evento è stato inserito nell’ambito delle attività del Progetto SAVED (Sinergie accademiche per contrastare la violenza contro le donne) attivo proprio nell’Ateneo già dal 2018, finanziato dalla Regione Lombardia, all’interno del programma regionale). L’incontro ha avuto come scopo quello di promuovere i diritti e le pari opportunità, ed è stato rivolto ai docenti intenzionati ad incentivare l’inserimento delle tematiche oggetto del programma regionale nella propria didattica.
Hanno partecipato a questo convegno esperti a livello nazionale e internazionale come:
- la dott.ssa Stefania Bartoccetti, fondatrice del Telefono Donna (Centro Antiviolenza ospedale Niguarda Ca’ Granda);
- la dott.ssa Lia Lombardi, ricercatrice e Project Manager dell’Istituto ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità
- il Professor Alberto Pesce, docente di antropologia in corsi post-lauream dell’Università eCampus
- il Prof. Ali Kashan, già Ministro della Giustizia della Palestina, professore di diritto costituzionale, fondatore della Women Unit nel Ministero della Giustizia palestinese;
- il Prof. Refik Korkusuz, Law Faculty, Dokuz Eylul University;
- la Prof.ssa Abla Amawi, Secretary general, Higher Population Counsil of Jordan.
Da questo incontro è stato chiarito quale linguaggio usare per prevenire la la #violenzacontroledonne e per rafforzare la cultura del #rispetto. È molto importante riconoscere in maniera tempestiva le situazioni di rischio e ideare piani efficaci per intervenire sul piano psicologico, sociale e legale nelle situazioni in cui già purtroppo sono riscontrabili esiti di danno sulle donne e i bambini coinvolti.