La crisi ambientale è ormai un dato di fatto, anche se per troppi anni è stata vittima di una scarsa risonanza a causa di una comunicazione inefficace. Recentemente, si è puntato sullo storytelling per sensibilizzare il pubblico in merito alle sfide che sta affrontando il pianeta, sfruttando la capacità delle storie di evocare reazioni sociali d’impatto in risposta al cambiamento climatico.
Anche l’Università Telematica Internazionale Uninettuno riconosce l’importanza di questo nuovo trend comunicativo, al quale ha contribuito lanciando il programma accademico “Reporting Climate Change – Microcredentials for International Journalists”. Presentato alla COP28 di Dubai l’8 dicembre, il programma vede la collaborazione con la Copeam e il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Il percorso offre ai giornalisti dei media pubblici del Mediterraneo, Medio Oriente e Nord Africa un’opportunità formativa internazionale attraverso lezioni in modalità e-learning erogate in inglese, arabo e francese. Si tratta in sintesi di uno Short Learning Program, un percorso accademico breve ma intensivo e professionalizzante, progettato per certificare le competenze dei giornalisti sul cambiamento climatico.
Uninettuno ha avuto l’opportunità di presentare questo progetto innovativo durante la conferenza organizzata dalla Repubblica Araba d’Egitto alla COP28. Nicola Paravati, Direttore delle Relazioni Istituzionali di Uninettuno e coordinatore del progetto, ha illustrato i dettagli del programma, evidenziando la collaborazione internazionale iniziata quattro anni fa, in particolare tra Italia ed Egitto, per sviluppare percorsi formativi per i professionisti della comunicazione.
Maria Amata Garito, rettrice di Uninettuno, ha sottolineato inoltre l’importanza della comprensione dei cambiamenti climatici: “Per affrontare efficacemente il cambiamento climatico, è essenziale comprenderlo. Attraverso ‘Reporting Climate Change’, forniamo una piattaforma tecnologica avanzata e un’offerta formativa di qualità, promuovendo la conoscenza necessaria per affrontare con consapevolezza le sfide sempre più complesse poste dal cambiamento climatico”.