Per poter diventare insegnante in Italia è necessario acquisire l’abilitazione, tuttavia negli ultimi anni le modalità per ottenerla sono cambiate diverse volte a causa di nuove norme e decreti. Di fatto, a partire dal 2017 è stata regolamentata l’acquisizione dei 24 CFU per l’insegnamento, che però stanno per essere sostituiti dai 60 CFU, introdotti all’interno del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per l’accesso all’abilitazione dei docenti attraverso i 60 CFU è stato firmato invece il 2 agosto 2023. Il DPCM dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale al più presto, al fine di accelerare l’avvio dei nuovi percorsi abilitanti. Le stime prevedono che gli insegnanti interessati a partecipare saranno circa 90-100mila.
Ecco tutti i nuovi percorsi per l’abilitazione (il deputato della Lega Rossano Sasso ha anticipato che dovrebbero avviarsi entro la fine del 2023):
Percorso da 60 CFU: il conseguimento dei 60 CFU può avvenire durante il percorso di laurea ed è riservato a chi vuole insegnare una materia specifica nella scuola secondaria. Include l’acquisizione di almeno 10 CFU/CFA di area pedagogica e 20 CFU/CFA di tirocinio diretto e indiretto. Al termine del percorso, è prevista una prova finale e il conseguimento dell’abilitazione. Sarà poi possibile partecipare a un concorso pubblico nazionale, il cui superamento consente di svolgere un periodo di prova in servizio di un anno, il quale comprende un esame finale e una valutazione conclusiva. Questo percorso è riservato a laureati, diplomati ITP e a studenti iscritti a corsi universitari che conducono a titoli idonei all’insegnamento, a patto che abbiano acquisito almeno 180 CFU.
Percorso da 30 CFU: questo percorso è più breve ed è rivolto a coloro che hanno già svolto un servizio di almeno tre anni come insegnanti, a coloro che hanno svolto la prova del concorso “straordinario bis” oppure a chi non ha soddisfatto i requisiti dei CFU entro ottobre 2022.
Percorsi da 30 CFU per docenti abilitati su altro grado/classe di concorso o specializzati in sostegno: il percorso offre una formazione più specifica e mirata, consentendo ai docenti già abilitati di acquisire ulteriori competenze per migliorare la loro pratica educativa.
Percorso da 30 o 36 CFU/CFA: è riservato ai docenti che hanno superato il concorso ma devono ancora conseguire l’abilitazione.
Sarà possibile svolgere in modalità telematica sincrona fino al 50% dei percorsi formativi (fatta eccezione per le attività di tirocinio e di laboratorio). In base a quanto stabilito nella bozza del DPCM, i costi dei nuovi percorsi di formazione oscilleranno tra i 2.000 e i 2.500 euro.
Al momento non è possibile fornire una lista completa degli atenei che offrono i percorsi abilitanti previsti dal DPCM 60 CFU. Tuttavia, le università frontali e le università online riconosciute dal MIUR si stanno preparando per accogliere i futuri partecipanti ai percorsi formativi. In più, la piattaforma per gli accreditamenti degli atenei realizzata dal Ministero dell’Università e della Ricerca dovrebbe essere pronta per settembre.
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