eCampus e TaTaTu hanno firmato un accordo che dà modo a tutti gli studenti di pagare parte dell’iscrizione ai corsi dell’ateneo online, usando i Ttu Coin guadagnati stando online sulla famosa piattaforma. TaTaTu è il social media che premia gli utenti per la visualizzazione dei contenuti e per le attività di social e di gaming. Ogni singola views completa di un evento che si trova sulla piattaforma, dà modo di avere in media 12 TTU Token, che corrispondono a circa 3 euro.
Oltre ai corsi con gli stessi Ttu Coin si possono avere sconti anche sui testi universitari richiesti dai master, presenti nell’e-commerce dedicato all’interno della piattaforma. La collaborazione tra l’università telematica eCampus e la piattaforma serve a dare l’opportunità ai ragazzi di accedere con più facilità a corsi accademici e per comprare i testi di studio.
“In questo modo – fa sapere Andrea Iervolino, CEO e Founder di TaTaTu, come riporta Il Sole 24 Ore – rafforziamo la nostra idea di ‘economia circolare’ dove, chi ne beneficia, sono soprattutto gli utenti. In particolare, i giovani che stanno ancora studiando e non hanno un lavoro che gli consenta di far fronte ad un investimento così oneroso. Si tratta di un ulteriore grande passo verso la circular economy che stiamo cercando di costruire intorno alla spendibilità del Ttu Coin, che nasce dal principio cardine di quello che stiamo cercando di spingere sempre di più, ossia la sharing economy dei dati. Da oggi, dunque, grazie ai propri dati e alla navigazione su Internet, è possibile pagare anche la propria formazione”.
Questa partnership rappresenta una forma di pubblicità che dà modo di far conoscere l’ateneo a nuovi target pronti alle novità tecnologiche. “Tutto questo è per noi motivo di orgoglio – aggiunge Maurizio Pasquetti, direttore del centro ricerche sul marketing dell’università eCampus – perché con la nostra piattaforma di studio permettiamo ogni giorno a tutti gli studenti l’accesso ai corsi e ai materiali di studio in maniera semplice ed efficace che magari non si sarebbero avvicinati al mondo dell’istruzione universitaria per motivi geografici, di lavoro o di mobilità personale”.