TFA Sostegno IX Ciclo: data del test preselettivo e categorie esentate
In Italia, il percorso di formazione per chi intende diventare insegnante di sostegno sta per intraprendere una nuova fase. Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha recentemente pubblicato il Decreto Ministeriale n. 583/2024, che sancisce l’avvio del TFA (Tirocinio Formativo Attivo) sostegno per il IX ciclo per l’anno accademico 2023/2024. Questa iniziativa mira a qualificare gli insegnanti per lavorare efficacemente con gli studenti bisognosi di supporto speciale nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado.
Per accedere a questo percorso formativo, i candidati devono superare una serie di prove. La prima è il test preselettivo, che non richiede un punteggio minimo per essere superato, ma è necessario rientrare tra i candidati con punteggi più alti, fino a un numero doppio dei posti disponibili per ciascun Ateneo. Seguono poi una o più prove scritte o pratiche e una prova orale, ognuna delle quali richiede un punteggio minimo di 21/30 per essere considerata superata.
Il test preselettivo, previsto per maggio 2024, si terrà in date consecutive dedicate a ciascun livello di istruzione. Nonostante la programmazione uniforme, interessanti eccezioni riguardano coloro che non dovranno sottoporsi a questa prova. Alcune categorie di aspiranti insegnanti, infatti, sono esonerate in virtù di specifiche disposizioni normative.
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Primi fra tutti, coloro che avevano superato il test preselettivo nell’ottavo ciclo del TFA Sostegno ma che non hanno potuto proseguire le prove a causa delle restrizioni per il COVID-19. Inoltre, sono esentati anche coloro con una disabilità riconosciuta superiore all’80%, così come quelli che hanno accumulato almeno tre anni di esperienza lavorativa in ambito di sostegno durante i dieci anni scolastici precedenti, indipendentemente dal grado di istruzione. Un’altra categoria riguarda gli insegnanti, sia a tempo determinato che indeterminato, con almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posti di sostegno, che hanno i titoli validi per l’insegnamento e non rientrano nella quota del 35% di posti riservati.
Queste norme riflettono una tendenza all’adattamento e alla personalizzazione degli accessi ai percorsi di specializzazione, riconoscendo le diverse esperienze e necessità dei candidati. Questo approccio potrebbe, in teoria, ridurre il numero di aspiranti che effettivamente dovranno sottoporsi al test preselettivo, come già accaduto negli anni passati per i gradi di infanzia e primaria.
L’eventualità che il test preselettivo non si svolga in determinati Atenei o per certi gradi di istruzione dipenderà dal numero di candidati che si presenteranno. Se i partecipanti non supereranno il doppio dei posti disponibili, tutti saranno ammessi direttamente alla prova scritta. Tale circostanza, già verificatasi in passato, potrebbe ripetersi anche quest’anno, con le decisioni finali che saranno comunicate poco prima della data delle prove, a causa dei tempi ristretti tra il bando e la presentazione delle domande.
Aggiornamento 11/04/24
Negli ultimi giorni, le università hanno rilasciato i bandi per il TFA Sostegno, richiedendo i 24 CFU come parte dei requisiti di accesso. Questa condizione sembrava tuttavia contraddire la legislazione esistente. Un chiarimento da parte del MUR ha confermato che le recenti modifiche nella riforma del reclutamento hanno eliminato la necessità dei 24 CFU per i concorsi nella scuola secondaria.
Pertanto, per accedere al TFA Sostegno nella scuola secondaria, sarà sufficiente possedere un titolo di studio idoneo per l’ingresso in una classe di concorso specifica. Ciò implica che, alla data di scadenza per la presentazione delle domande, il titolo di studio dovrà includere gli eventuali CFU necessari per quella classe di concorso.
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