Scopri come ottenere fino a 12 punti nelle GPS 2024-26
La tematica relativa all’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per il triennio 2024-2026 sta suscitando molti interrogativi tra gli aspiranti docenti, ansiosi di comprendere le modalità di attribuzione dei punteggi e le eventuali novità rispetto al precedente aggiornamento. Chiariamo alcuni punti insieme!
Definizione di anno di servizio
In primis, la definizione di “anno di servizio”: è inteso come un periodo di almeno 180 giorni, anche non continuativi, o alternativamente come il servizio svolto a partire dal primo febbraio fino al termine degli scrutini. Questo criterio è essenziale non solo per l’accesso a eventuali concorsi o per la ricostruzione di carriera ma anche per l’inserimento nelle GPS, dove il calcolo dei punteggi avviene su base mensile.
Per quanto concerne il sistema di attribuzione dei punteggi, confermiamo che è possibile accumulare fino a 12 punti con 166 giorni di servizio. Questo metodo, già applicato nell’aggiornamento delle GPS 2022-2024, prevede l’assegnazione di 2 punti per ogni mese di servizio o per frazioni di 16 giorni. Tuttavia, è importante notare che, mentre 166 giorni sono sufficienti per raggiungere il massimo dei punti, non soddisfano il requisito di “annualità” definito come un servizio di almeno 180 giorni.
Un’altra informazione rilevante è che i giorni di servizio considerati per l’attribuzione dei punti non devono necessariamente essere continui. Inoltre, i docenti che hanno lavorato senza interruzioni dal 1° febbraio fino alla conclusione degli scrutini o al termine delle attività educative per la scuola dell’infanzia possono ugualmente beneficiare dei 12 punti. Per il servizio non specifico, ossia quello svolto su classi di concorso o gradi diversi da quelli valutati, i punteggi vengono dimezzati.
Come avviene il calcolo dei punteggi
Il calcolo dei punteggi segue una scala precisa, che va dai 2 punti per un servizio da 16 a 45 giorni, fino ai 12 punti per servizi di 166 giorni o più. È fondamentale, però, che i docenti includano nella loro domanda solo il servizio effettivamente svolto entro la scadenza prevista dal Ministero. Questo aspetto assume una particolare importanza alla luce delle comunicazioni ministeriali ai sindacati, che sembrano escludere la possibilità di riserva per il servizio svolto oltre tale termine, a differenza di quanto accaduto nel 2022.
La possibilità che questa disposizione venga confermata genera preoccupazione tra gli aspiranti docenti, che temono di dover attendere un ulteriore aggiornamento delle GPS per poter inserire il punteggio accumulato nel 2023/24. In questa ottica, l’auspicio generale è di poter ridurre al minimo il tempo di permanenza nelle GPS, avviandosi quanto prima verso un contratto a tempo indeterminato, simbolo di una maggiore stabilità professionale e personale nel settore dell’educazione.
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